L'asocialità e l'altruismo possono sconfiggere il Coronavirus

Possiamo fermare la catena di contagi del Coronavirus, basta restare a casa il più possibile e aiutare chi ne ha bisogno
coronavirus
Un articolo che non avrei mai voluto scrivere, per il semplice motivo che avevo in me la forte speranza che il Coronavirus (Covid-19) non sarebbe mai giunto in Italia o che almeno non si sarebbe diffuso così tanto come sta accadendo, ma purtroppo ormai la situazione non è delle più semplici.

Come già vi avevo scritto nella lista delle cose a cui non credere riguardanti questo virus, non esistono ancora farmaci che possono prevenirlo o sconfiggerlo, ma vi assicuro che possiamo ugualmente liberarcene, basta solo ridurre il più possibile le possibilità di contagiare e di essere contagiati.

Per contrastare il virus quasi tutti ormai abbiamo un'attenzione in più verso l'igiene personale, cosa che dovremmo avere sempre ed in tasca di certo non ci manca un igienizzante gel mani, che sia Amuchina o simile, ma c'è una cosa che in troppi proprio non vogliono fare e che invece è davvero fondamentale al momento e cioè restare a casa!

E' IL MOMENTO DI ESSERE ASOCIALI

Per molti stare a casa quando invece si può uscire con gli amici, magari per una pizza o un aperitivo vuol dire iniziare ad essere asociali ed in realtà è la verità, perché le precauzioni contro il Coronavirus si basano in primis proprio sull'asocialità, perché purtroppo questo virus si può contrarre con estrema facilità, ecco perché anche se per strada incontrate un conoscente al momento è meglio evitare, baci, abbracci e strette di mani e se questa persona fraintende il vostro atteggiamento, perché magari non è informata o è semplicemente menefreghista, allora potrete approfittarne per spiegarle in breve che, nonostante tendiamo a fare ironia sul virus per sdrammatizzare, in realtà la situazione non è delle migliori e che se vogliamo ritornare a goderci in pieno la vita allora dobbiamo fare la massima attenzione, al costo davvero di passare per altezzosi e asociali.

Ora qualcuno di voi starà affermando 'Ma io sto bene, non posso contagiare e se vedo che sta bene anche chi incontro perché non dovrei dargli la mano?'. Semplicemente perché tutti potremmo essere soggetti asintomatici, quindi possiamo sentirci bene ma allo stesso tempo possiamo trasmettere il virus oppure potremmo averlo contratto ma non si è ancora manifestato, quindi perché rischiare di andare ad allargare questa catena di contagi?

Certo non possiamo starcene chiusi in casa sempre, sopratutto se dobbiamo uscire per lavoro e per commissioni importanti ecc. ma quando possiamo stare a casa, facciamolo senza pensarci su due volte, gli amici possono aspettare e se stiamo stressati e vogliamo svagarci ci sono tantissime cose che possiamo fare in casa, dal leggere un libro al guardare una serie tv, dal sentire musica a dedicarci a un nuovo hobby e se ci manca qualcuno allora per fortuna esistono i social networks ed i servizi di messaggistica istantanea, insomma al momento un eventuale dipendenza da smartphone ha più lati positivi che negativi.

L'ALTRUISMO NON DEVE MANCARE

Asocialità e altruismo sembrano stonare insieme vero? Ed invece non è così, perché qui parliamo di un'asocialità altruista, perché va sia a nostro vantaggio che a vantaggio degli altri, non rischiamo di essere contagiati e non rischiamo di contagiare, cercando di rompere la catena dei contagi del Coronavirus.

Ma  come saprete questo virus è pericoloso soprattutto per chi ha delle patologie più o meno gravi, ancora di più se il soggetto è in età avanzata, quindi potrete immaginare che se un soggetto sano deve prendere molte precauzioni, il soggetto con patologie deve prenderne il doppio, perché rischia la vita ed è proprio a queste persone a cui dobbiamo andare incontro e di cui dobbiamo avere cura, basta poco per far in modo che siano ancora più protetti,

Ad esempio se nel vostro condominio siete a conoscenze di persone con patologie, allora fate come hanno fatto già in molti, lasciate sulle loro porte un biglietto con il vostro numero di telefono,  invitandoli a telefonarvi se hanno bisogno della spesa o di medicine, così potrete farle voi queste commissioni al posto loro.

Ovviamente questo è solo un piccolo esempio, ma sono certa che non vi mancherà modo di aiutare chi ne ha bisogno in tantissimi altri modi, anche solo procurando loro mascherine adatte in caso debbano uscire.


coronavirus

Se le scuole sono chiuse non vuol dire che siete in vacanza

Per ridurre il contagio al momento quasi tutte le scuole sono state chiuse, idem molte università e biblioteche, ma purtroppo c'è chi ne approfitta per fare delle scampagnate o addirittura per portare i bimbi al parco ecc.

Ecco questo è assolutamente sbagliato, i luoghi affollati vanno evitati, non è una vacanza, ma una situazione di massima allerta.

Cosa fare se si hanno i primi sintomi, NUMERI UTILI PER IL CORONAVIRUS

Se voi o qualcuno che conoscete ha sintomi da Covid-19 innanzitutto no al panico e non recatevi presso ospedali o presso il vostro medico di base, ma chiamate i numeri messi a disposizione dal ministero della salute, così vi diranno cosa fare:

Basilicata: 800 99 66 88
Calabria: 800 76 76 76
Campania: 800 90 96 99
Emilia-Romagna: 800 033 033
Friuli Venezia Giulia: 800 500 300
Lazio: 800 11 88 00
Lombardia: 800 89 45 45
Marche: 800 93 66 77
Piemonte: 800 19 20 20 attivo 24 ore su 24 800 333 444 attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle 20
Provincia autonoma di Trento: 800 867 388
Provincia autonoma di Bolzano: 800 751 751
Puglia: 800 713 931
Sardegna: 800 311 377
Sicilia: 800 45 87 87
Toscana: 800 55 60 60
Umbria: 800 63 63 63
Val d’Aosta: 800 122 121
Veneto: 800 462 340